Si rivede Ernests Gulbis!

Gulbis solleva il titolo appena conquistato (foto da Daylife)
Settimana scorsa l'albo d'oro di un torneo ATP ha ospitato per la seconda volta il seguente nome: Ernests Gulbis. Il lettone che spreca il suo immenso talento con una tranquillità imbarazzante facendo impallidire i vari Ferrer e Montanes (per fare due nomi), che per riuscire a giocare una smorzata come quelle di Ernests devono allenarsi anni.

Il lettone era sempre stato annunciato ma aveva sempre deluso, poi all'inizio dello scorso anno fu affiancato da Hernan Gumy (capace di allenare anche Marat Safin). Proprio il 2010 sembrava l'anno della consacrazione ad altissimi livelli. A marzo vinse il suo primo torneo Atp (il 250 a Delray Beach), poi ad aprile batté Federer a Roma in tre set tiratissimi e portò Nadal in semifinale a due game dalla sconfitta, perdendo per 6-4 il terzo set. Arriva un infortunio e non può giocare Roland Garros e Wimbledon, ma sul cemento americano si rifà porta al terzo, rischiando seriamente di vincere, Murray e Soderling non proprio gli ultimi due arrivati. Per il resto del 2010 non ci furono altri lampi.
A inizio 2011 sulla panchina si nota la mancanza di Gumy(a quanto pare per problemi personali, poiché la collaborazione era stata fruttuosa fin lì), ma la mancanza si vede anche e soprattutto nei risultati del lettone. D'altronde il suo problema è sempre stato l'allenamento. In una delle prime uscite pubbliche con a fianco Gumy dichiarò: "Prima mi allenavo 3 volte la settimana, Hernan mi ha consigliato di allenarmi tutti i giorni e devo dire che va meglio". Immaginate sempre le facce dei soliti Ferrer e Montanes.
I risultati senza allenatore sono pessimi, così alla vigilia di Wimbledon 2011 arriva la voce di un possibile arrivo sulla panchina dell'argentino Canas, da sottolineare che i due non hanno proprio niente in comune. Notizia poi confermata dalla presenza dello stesso Canas in tribuna durante il primo turno a Wimbledon contro Tursunov, partita equilibrata ma che vede trionfare il russo.
Si arriva a settimana scorsa, è passato un mese i due avranno avuto modo di lavorare e si vede non tanto dai risultati conseguiti ma soprattutto dal tipo di gioco del lettone. Gulbis batte a sorpresa Del Potro in quarti, in semifinale non fatica molto reggendosi sul servizio contro Bogomolov Jr, la prova del nove è la finale contro Mardy Fish, giocatore in forma e abbastanza temibile su questi campi.
A vederlo sembra tutt'altro Ernests, ha sostituito alle solite pallate dei dritti e rovesci molto carichi e piazzati in profondità, e spesso si impegna in fasi difensive estreme remando anche lui da fondocampo, qui si vede chiaramente lo zampino di Guillermo Canas.
Tutto sommato questa strategia alla fine paga con il secondo titolo vinto su due finali giocate. Ma basterà contro giocatori più forti? Non credo, contro i Top-10 ci saranno quei momenti nella partita in cui palleggiare e difendere non basterà, dovrà spingere e forzare qualche colpo. Sicuramente lo sa lui e lo saprà anche Canas, quindi una volta inculcato al buon Ernests l'importanza di lottare su ogni punto la nuova coppia andrà a rispolverare questa ulteriore arma, il vincente quasi piatto, che fa già parte dell'arsenale del lettone.
Nel frattempo Gulbis può godersi questo secondo titolo Atp che si spera gli darà nuova linfa, energia e soprattutto fiducia nell'affrontare il resto dello Us Open Series.

Simone  Milioti

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