Roland Garros 2011: le pagelle




Rafael Nadal 10. Come gli Slam vinti. Lo spagnolo, anche nella versione 3.0, ha dimostrato di saper vincere. Non ha divertito, ha faticato fin dal primo turno, ma ha sempre portato a casa l’incontro.
Dieci tornei del Grande Slam a 25 anni sono un risultato straordinario.
Sarà molto dura, però, mantenere la prima posizione mondiale nei prossimi mesi, poiché avrà moltissimi punti da difendere. A partire da Wimbledon.
Qui l’analisi dell’intricatissima situazione ranking.

Na Li 10. La vicinanza ai trenta non è un limite, ma un incentivo. Come Francesca Schiavone l’anno scorso, anche la cinese ha dimostrato questo teorema vincendo il suo primo Slam della carriera alla seconda finale (la prima in Australia quest’anno). Chapeau.

Roger Federer 9-. Lo svizzero ha messo per l’ennesima volta a tacere i gufi che lo vogliono tennisticamente morto. Semifinale stellare con Novak Djokovic, dove ha giocato probabilmente il suo miglior match di sempre sulla terra battuta (superiore anche alla finale di Roma 2006, a parer mio).
Non ha perso un set fino alla semifinale. Deve però rimpiangere quel primo parziale malamente ceduto in finale. Le sue possibilità di vittoria hanno subìto una drastica ghigliottinata immediatamente dopo. Il “meno” è per le migliaia di occasioni sprecate in finale, indipendentemente dal primo set.
A Wimbledon, manco a dirlo, sarà fra i protagonisti. Fondamentale il sorteggio, che potrebbe spedirlo o dalla parte di Nadal o da quella di Djokovic.

Novak Djokovic 8. Nonostante la poca lucidità mostrata nel corso del torneo, si è spinto di forza fino alla semifinale giocando un match incredibile.
Perde la sua imbattibilità, ma quel Federer avrebbe battuto chiunque. Veramente chiunque.

Richard Gasquet 8. Mezzo punto in più perché ha superato la prova del nove dopo il grande risultato di Roma. Ottavi di finale, tre partite vinte tre set su cinque. Contro Djokovic poteva ben poco. Speriamo sia la volta buona per il compimento del suo talento.

Juan Ignacio Chela 7,5. Straordinario percorso per l’ultratrentenne argentino. Altro quarto di finale Slam, in barba a chi gioca un bel tennis e non raccoglie.
Merita ammirazione e ingiurie.

Andy Murray 7. Sette per il recupero-lampo dalla brutta distorsione accusata contro Berrer. Tennisticamente non sembra voler andare oltre. Nonostante possa. Rabbia.

Maria Sharapova 6,5. Bel torneo, bel tennis (compatibilmente col “talento”). Tanto da farmela dare favorita una volta uscita di scena la Azarenka (5). Ma con la Li ha deluso.

Caroline Wozniacki 4. La giocatrice preferita dal computer (chissà ancora per quanto) ha preso una lezione privata sullo Chatrier dalla Hantuchova, che a tennis sa giocare. Misero terzo turno.



Il pubblico francese 3. Ogni volta, e sottolineo ogni volta, che un giocatore andava a chieder lumi all’arbitro per qualsiasi (e sottolineo qualsiasi) cosa, il pubblico fischiava. Forte, molto forte. Però mai quando era un francese ad avvicinarsi al seggiolone. Mi chiedo come mai.


Gli organizzatori del torneo 3-. Ogni anno lo penso, e stavolta voglio dirlo: va bene non fare la sessione serale perché il clima parigino è schizofrenico, ma… piazzare qualche riflettore per far concludere almeno gli incontri in programma?
Voto meritatissimo, inoltre, per la “geniale” programmazione del venerdì, ovvero il giorno delle semifinali maschili, ma soprattutto per la motivazione allegata. Anziché iniziare alle 13, come sempre, hanno scelto di posticipare di un’ora l’ingresso in campo dei primi semifinalisti perché “abbiamo fatto un calcolo degli ultimi 20 venerdì del torneo, e le semifinali si sono sempre concluse in giornata”. Wow. Meno male che ci ha pensato Roger a battere anche il buio. 

Gli italiani

Francesca Schiavone 9. Nessuno o quasi l’anno scorso avrebbe mai pensato di rivedere Francesca all’atto conclusivo. Invece ha lottato, sofferto, e vinto sei belle partite.
In finale ha trovato un’avversaria semplicemente più centrata di lei. Se le Williams e la Clijsters giocano solo ogni tanto e nemmeno così bene, avrà altre chances in futuro.

Fabio Fognini 8,5. Bellissima prestazione contro Montanes, dove ha dovuto lottare anche contro il dolore alla gamba e i giudici di linea che insistevano nel chiamargli i falli di piede.
Quarti di finale raggiunti sfruttando un buon tabellone, ma non giocati per via dell’infortunio. Sarebbe stato bello vederlo in campo contro Djokovic. In crescita, senza dubbio, ma va ridimensionato ed equilibrato.

Roberta Vinci 7,5. Grande stagione, gran torneo. Peccato per il sorteggio, che l’ha messa nel terzo turno della Azarenka (contro cui ha comunque giocato un buon match).
A Wimbledon la nostra attaccante tascabile sarà molto pericolosa. Speriamo in un sorteggio migliore.

Sara Errani 7. Il voto è tutto per la straordinaria rimonta nel terzo set contro la McHale. Con la Hantuchova poteva fare ben poco.

Alberta Brianti 6. La Justine Henin nostrana ha subito incontrato una Robertina Vinci in gran spolvero. Merita la sufficienza per l’ottima stagione fin qui disputata.

Corinna Dentoni 6. Brava a qualificarsi, meno a perdere dalla Medina. A 22 anni vorremmo non doverle più fare i complimenti per la semplice qualificazione ad uno Slam. Saprà essere tennisticamente all’altezza?

Flavia Pennetta 5. Mezzo infortunio a parte, non si è espressa come sa e ha meritato di perdere contro la Lepchenko al primo turno. Saprà rifarsi, il tennis non le manca.

Andreas Seppi 5. Mezzo punto in più per aver comunque vinto una partita. Il Bellucci incontrato al secondo turno non era certo in forma devastante.

Simone Bolelli 5,5. Avremmo messo 6, ma in tabellone non doveva nemmeno esserci. Ripescato, batte Dancevic (non certo un terraiolo) e perde da Murray non giocando male.

Potito Starace 4,5. Peccato dover dare un votaccio a Potito, ma Falla andava battuto al primo turno. Avrebbe poi avuto un tabellone appetitoso per arrivare almeno agli ottavi.

Francesco Bondielli

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