Roland Garros: sesto titolo per Nadal; Federer, quante occasioni!

Rafael Nadal, sesto Roland Garros (Daylife)

Rafael Nadal vince il sesto titolo al Roland Garros eguagliando Bjorn Borg. Per la quarta volta in finale ha dovuto superare il rivale/amico Roger Federer, e per la terza volta ha chiuso in quattro set.

Ma durante il primo set abbiamo tutti avuto l’impressione che Federer stesse proseguendo la magistrale prestazione della semifinale contro Novak Djokovic. Break avanti, vincenti a ripetizione, discese a rete frequenti. 5-2, 30-40, set point. Palla corta fuori di pochissimo, dopo un altro scambio condotto dall’inizio alla fine. Scelta sbagliata, prima ancora che l’esecuzione. E Roger pagherà carissimo questo errore. Il game successivo, quando lo svizzero va alla cassa per riscuotere il primo set, riceve lo sportello in faccia: controbreak fulminante, e dal 5-5 abbiamo quattro giochi consecutivi per lo spagnolo, sette dal 2-5.
Si prosegue fino al 5-4, quando Nadal può servire per il secondo set. Ma, dopo aver fallito un set point e aver trascorso 15 minuti scarsi negli spogliatoi causa pioggia, c’è il controbreak. Federer sembra tornare quello del primo set, però non riesce ad evitare il mortifero tie break. Due set a zero, match che pare concluso.
Il secondo set vede Nadal avanti sul 4-2, e lì lì per sbrigare le ultime pratiche. La risposta dello svizzero è eloquente: non è finita. Controbreak fulminante, corredato da un altro break sul 5-5. 7-5, e si va al quarto. Le speranze per tutti i sostenitori di Federer e del bel tennis salgono non poco quando il campione di Basilea si procura tre palle break consecutive nel game d’apertura. Altra catastrofe. Nadal le annulla bene, e il match finisce. 6-1 senza appello.
Roger ha da rimpiangere moltissime occasioni, è vero. Però oggi abbiamo avuto l’ennesima conferma che quella di Nadal è una nemesi. Federer è nettamente più forte di Nadal. Comanda il gioco, fa i punti, disfa, spreca, tira, sbaglia. Nadal si limita a fare (benissimo) il suo gioco difensivo e arrotato, che ammicca all’odierno strapotere del fondocampismo sbarrante. Fare muro, togliere lucidità al più propositivo avversario, non far passare niente. È un tipo di gioco che oggi paga, ma è davvero così divertente? Io lo trovo molto noioso. Non ho nulla ovviamente contro Nadal, grandissimo campione che merita i suoi successi, ma il suo gioco è quello che rischia di rovinare il tennis pulito e fatto di qualità. Un tennis puro, insomma. Qui un interessante articolo che rispecchia appieno la mia posizione su Nadal.
Ognuno poi la pensa come vuole, al di là delle diatribe da tifosi malati.

La prossima settimana comincia la (purtroppo) breve stagione sull’erba.


Francesco Bondielli

1 commento:

  1. Sai che la penso abbastanza come te. Nadal bravissimo a correre e rimandare, oggi bravo a fare 4 o 5 recuperi impossibili per chiunque altro, ma mettere la palla a 10 cm dalla riga con il lob in quel caso è fortuna. Federer paga la cattiva giornata al servizio, rispetto a quella di venerdì, e paga anche il fatto di aver rincorso negli altri parziali. La partita oggi più che mai si poteva vincere, è andata così.
    Se salva solo le sensazioni positive avute in queste due settimane Wimbledon non glielo toglie nessuno.

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