Novak Djokovic esulta. (Daylife)
Non si ferma più, il Cannibale. 54 incontri giocati nel 2011, 53 portati a casa cedendo solo ad una leggenda come Roger Federer.
Ma di Novak Djokovic impressiona soprattutto la qualità delle vittorie. Di seconda fascia c’è solo il torneo di Belgrado, che peraltro possiede e non può disertare.
Anche a Montréal riesce ad imporsi come nel 2007 contro Roger Federer (che poi lo avrebbe battuto in finale agli US Open), solo in parte grazie alle premature sconfitte degli altri tre fenomeni. Federer contro Tsonga nella rivincita dei quarti di Wimbledon, Nadal con Dodig e Murray con Anderson.
Nole ha così avuto la certezza di vincere il torneo fin da subito o quasi, tranne che contro Davydenko, insidioso unicamente nel primo set.
Ma quella che doveva essere la vittima sacrificale della finale, Mardy Fish, si è rivelata invece una dura prova per il numero uno del mondo.
Il primo set è un 6-2 molto equilibrato e che non rende numericamente giustizia all’americano. Nel secondo c’è la reazione, Fish diventa solido e sfrutta le occasioni. 6-3.
Il terzo doveva avere un solo padrone, e così sembra fino al 5-4 40-0 Djokovic.
Fish rientra, ma commette un letale gratuito di dritto sul 40-40. Nole può così chiudere.
A Toronto si impone Serena Williams, completando di fatto il suo ritorno su certi livelli, ammesso che lo sforzo sia stato così grande. In finale battuta una buona Samantha Stosur.
Ma quel che preme di più sottolineare è l’ingresso di Roberta Vinci fra le prime venti del mondo al numero 19. Risultato ottenuto grazie ai quarti di finale, e in particolare alle vittorie su Wozniacki e Ivanovic.
Robertina, l’unica italiana veramente tifabile, merita questo risultato. Grazie.
Francesco Bondielli
Nessun commento:
Posta un commento