Premier League - Appena partito, è già polemica
Mario Balotelli, ora del Manchester City, ne ha per tutti, a partire dai giornalisti italiani, passando per i cori razzisti che ha dovuto sopportare quando giocava per l'Inter. Infine, una bacchettata alla società nerazzurra.
Che Mario Balotelli non fosse il prototipo della diplomazia lo sapevamo già tutti. Quello che era difficile immaginare, però, era una sua intervista al vetriolo dopo poche ore dall'annuncio del suo passaggio al Manchester City.
SuperMario ritrova il suo mentore Roberto Mancini, per cui si profonde in lodi ("Lui è stato molto importante. E' stato lui a lanciarmi nel calcio e devo ammettere che al 60% il merito della mia decisione è suo"), ma vuole lasciarsi alle spalle, in Italia, tante cose. E' lui stesso a dirlo, non ne fa alcun mistero.
"Cosa non mi mancherà dell'Italia? I giornalisti...sicuro - esordisce - Questo ultimo mese è stato incredibile, ogni giorno si parlava di me, questo è esagerato". Probabilmente ha ragione, si è esagerato nel parlare di lui, ma generalmente si tende a non parlare di chi non fa notizia... Del resto, anche Carletto Mazzone ha voluto difendere Marcello Lippi nella sua scelta di non voler convocare lui e Cassano, dicendo che i ragazzi si erano comportati male in passato e che esiste un codice di comportamento da seguire.
Le parole di Balotelli, però, diventano sempre più polemiche. "E' una sconfitta del calcio italiano perdere Balotelli? Questo mi dà fastidio - afferma - ora che ho firmato si dice questo. Anche prima sentivo che parlavano del mio talento, ma mai nessuno ha fatto qualcosa per farmi restare". Veleno sottile per la società, dunque, che ha dato l'impressione di essersi liberata di un personaggio scomodo. L'irriverenza di Mourinho, del resto, poteva forse conciliarsi con l'eccessiva guasconeria dell'attaccante. La signorilità di Benitez forse no.
"Che cosa mi mancherà dell'Italia? - prosegue - Gli amici, la famiglia, che comunque verranno a trovarmi. Il regalo più bello? Il quadro dove hanno scritto le persone che ti amano veramente. I miei genitori, i miei fratelli, il mio cane".
E c'è anche qualcos'altro che Mario non si porterà in Inghilterra. "I cori razzisti - spiega - Quelli sicuramente non mi mancheranno. Qui in Inghilterra sono attaccati al calcio. Qui è calcio e basta".
Infine, un messaggio ai tifosi: "Saluto quelli di Inter, Roma, Milan e Juventus". E gli altri no?
The Editer
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