Special Madrid..

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E’ sbarcato a Madrid e ha promesso “tre tituli”: la storia già scritta di José Mário dos Santos Félix Mourinho in arte “Special One” prosegue esattamente come questo furbacchione portoghese e poco più che cinquantenne aveva previsto. Me lo vedo Mourinho bambino che gioca con le figurine dei calciatori e disegna le maglie delle sue future squadre: dal Porto al Chelsea, dall’Inter al Real (per poi tornare ad allenare in Inghilterra e poi finire sulla panchina della nazionale portoghese). Il fatto è che Mourinho ha capito una semplice verità: nel calcio di oggi conta stupire, motivare, dividere il pubblico tra favorevoli e contrari. E andarsene sempre sul più bello in modo da farsi rimpiangere. Gli riuscirà anche con il Real Madrid di nuovo affamato di vittorie e frustrato dalla superiorità attuale dell’odiato Barça? C’è da scommettere di sì perché avrà i soldi per costruire il suo gioco preferito: una squadra di tutte stelle che diventa operaia grazie al suo carisma, una squadra da catenaccio che mette in fila 10 attaccanti e un portiere. Già perché con lui tutti, ma proprio tutti, in campo pensano prima a non prenderle e semmai, dopo, a fare goal. A Mou piace così. Finché funziona….


Tommaso Gosetti

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