Wimbledon, finale maschile: Nole piglia-tutto, torneo e n° 1.

Djokovic bacia il trofeo appena conquistato.

Novak Djokovic ancora protagonista di questo 2011 per lui fantastico, batte per la quinta volta Rafael Nadal in finale quest'anno e porta a casa il trofeo, tanto sognato da bambino, e da lunedì sarà per la prima volta numero uno del mondo strameritatamente.

Si poteva immaginare che la partita sarebbe stata molto combattuta e giocata sostanzialmente da fondocampo, questo "grazie" ai giardinieri di Wimbledon che ogni anno provano a far sembrare il Centrale un campo di terra verde più che di erba, terra verde addirittura più lenta della terra rossa del Roland Garros.

Sorvolata questa breve parentesi, nel primo set il campione uscente, Nadal, serve con una percentuale altissima di prime palle in campo quasi il 90%. Nonostante questo il serbo riesce a piazzare un break decisivo al decimo gioco e vince il primo set per 6-4.
Nel secondo arriva subito il break, Djokovic sembra gioire e festeggiare eccessivamente per un solo break, forse invece sottolinea proprio che è il momento giusto per dare il colpo di grazia alla partita. Si porta 3-0, dopo Nadal tiene un turno di servizio, ma Djokovic infila un'altra serie di tre giochi consecutivi. In poco più di un'ora il campione uscente si ritrova sotto 6-4 6-1. Sembra impotente a confronto del suo avversario che gioca il servizio slice, il dritto e il rovescio in maniera impeccabile, il tutto condito da discese a rete davvero inaspettate, e che il più delle volte sono vincenti.
Ma anche il nuovo numero uno non può tenere questo livello, si concede una pausa e Nadal ne approfitta rientrando subito in partita, ottiene un break, Djokovic prova a restare attaccato ma un doppio fallo lo tradisce: altro break. Nel game successivo Nadal serve per il set, ma Djokovic pensa già al quarto. 6-1 Nadal.
Il serbo ha ricaricato le batterie, ma il dritto non è più quello del primo set, riesce lo stesso ad andare avanti un break(fin lì 4 su 4 sulle palle break), ma non lo conferma complice il nastro davvero fortunato di Nadal in risposta sulla palla del contro-break. Tutto da rifare. La partita si infiamma grazie all'assenza del dritto di Djokovic e Nadal, che riprende fiducia, gioca più profondo. Ma il campione uscente non è tranquillo, difatti sul 3-4 va a servire e si ritrova sotto 0-40 complici le ottime risposte dell'avversario e alcuni suoi errori davvero non da Nadal.
Sul 5-3, il serbo serve per il titolo, e non trema affatto. Anzi quando si ritrova sul 30 pari è lui che mette pressione conquistando il punto con un ottimo serve&volley, sul punto successivo spinge ancora e provoca l'errore di Nadal con il passante di rovescio.

Poco da dire su questa finale ha vinto il giocatore più forte che si è meritato il titolo e il numero uno. Questa prestazione inoltre non fa che confermare che il Federer di Parigi è stato un immenso Federer, e chissà forse Roger gli ha negato anche il titolo oltre che l'imbattibilità.
Per quanto riguarda Nadal, sembra che accusi il gioco del serbo, finalmente ha trovato qualcuno che corre e tira più di lui, e con il suo gioco attuale non riesce a tenergli testa nemmeno sulla distanza, in questa finale la conferma.
Ci aspetta un'estate molto calda, dal punto di vista tennistico, con un nuovo signore del tennis e forse l'inizio di una nuova era.

Simone Milioti

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