Tossisce bene chi tossisce per ultimo

 Dirk Nowitzki con trofeo e spumante per festeggiare.



E' stata movimentata la vigilia di gara-6 di finale tra Dallas e Miami.
Gara che ha permesso ai texani di conquistare il loro primo titolo assoluto, andando a vincere in Florida 105-95.

Lebron e Wade, in allenamento avevano simulato l'influenza per prendere in giro Nowitzki, in campo in gara-4 con 39° di febbre, accusandolo di pretattica.
“Non voglio alimentare la polemica, ci sono cose più importanti di cui occuparsi in questa serie” aveva affermato Lebron, mentre Wade aveva persino peggiorato la sua posizione:
“Non ho fatto finta di tossire, ho tossito. E a quel punto abbiamo pensato di scherzare, sapendo che voi giornalisti ne avreste fatto un caso nazionale, e così è stato”.
Il Tedesco vittima di questo brutto episodio dopo “il silenzio di venerdi” aveva pensato di dire la sua proprio alla vigilia: “Un atteggiamento un po’ ignorante e infantile. Sono in questa lega da 13 anni, non ho mai fatto finta di essere infortunato o malato. Ma finiamola qui, caso chiuso”.
Il tedesco inizià però male, la gara che potrebbe scrivere la storia, forse davvero condizionato da qualche linea di febbre, ma i suoi compagni non stanno lì a piangersi addosso e dimostrano di essere una vera squadra.
La testa di Kidd, la fisicità di Chandler, la rapidità di Barea, i rimbalzi di Mahinmi, la maestosità al tiro di Terry, la cattiveria agonistica di Haywood, le triple di Stevenson, l’imprevedibilità di Marion.
Ognuno con il suo apporto spegne la luce dei Big three. Che non possono far altro che guardare i texani vincere il loro primo anello.
Sale sul palco, costruito in 5 secondi sul parquet dell’AA, Dirk, eletto Mvp delle finali, alza al cielo il tanto ambito trofeo, i compagni gli passano una bottiglia di spumante, lui beve, si affoga e tossisce.
Staremo a vedere se questa volta qualcuno oserà prenderlo in giro.


Cosimo Santillo

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